Победители

Международная литературная преми...
Паоло Джордано 0.0
Ci sono momenti in cui tutto cambia. Succede una cosa, scatta un clic, e il fiume in cui siamo immersi da sempre prende a scorrere in un’altra direzione. La chiamiamo crisi. Il protagonista di questo romanzo è un giovane uomo attento e vibratile, pensava che la scienza gli avrebbe fornito tutte le risposte ma si ritrova davanti un muro di domande. Con lui ci sono Lorenza che sa aspettare, Novelli che studia la forma delle nuvole, Karol che ha trovato Dio dove non lo stava cercando, Curzia che smania, Giulio che non sa come parlare a suo figlio. La crisi di cui racconta questo romanzo non è solo quella di una coppia, forse è quella di una generazione, sicuramente la crisi del mondo che conosciamo – e del nostro pianeta. La magia di Tasmania, la forza con cui ci chiama a ogni pagina, è la rifrazione naturale fra ciò che accade fuori e dentro di noi. Così persino il fantasma della bomba atomica, che il protagonista studia e ricostruisce, diventa un esorcismo: l’apocalisse è in questo nostro dibattersi, e nei movimenti incontrollabili del cuore. Raccogliendo il testimone dei grandi scrittori scienziati del Novecento italiano, Paolo Giordano si spinge nei territori più interessanti del romanzo europeo di questi anni, per approdare con felicità e leggerezza in un luogo tutto suo, dove poter giocare con i nascondimenti e la rivelazione di sé, scendere a patti con i propri demoni e attraversare la paura.
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Alessandro Zaccuri 0.0
La Milano di metà Ottocento è una città che sa conservare i suoi segreti. Un filo invisibile, per esempio, lega l’elegante palazzo di Brera – nel quale vivono i discendenti di Cesare Beccaria – agli antri malfamati del Bottonuto, il quartiere del vizio che si nasconde tra le pieghe dell’abitato, come un bubbone sotto un vestito di gala. Lungo questa traiettoria imprevedibile, che dal salotto dell’anziana marchesina Giulia conduce alla bisca su cui regna il losco Faggini, si muove con abilità pari alla sorpresa il barone di Cerclefleury, il bell’avventuriero francese che si proclama seguace di Franz Anton Mesmer e suo discepolo negli arcani del magnetismo. Da un susseguirsi di intrighi e macchinazioni, promesse mirabolanti e destini mancati, emerge la figura di Evaristo Tirinnanzi, il contabile al servizio dei Beccaria: sarà lui, incalzato dall’ombra di un doppio che spesso prende la parola al posto suo, a guidare l’intrepido Cerclefleury nei meandri di una realtà che non è mai quella che appare, fino alla rivelazione disarmante dell’identità di quell’altro. Opera di uno scrittore in stato di grazia, Poco a me stesso è il racconto della vita ipotetica, esatta e mentita di Alessandro Manzoni: una fantasmagoria condotta sul filo dell’inverosimiglianza e sorretta da una libertà espressiva che reinventa, rendendola attuale, la lingua italiana di due secoli fa. Esilarante e malinconico, buffo e preciso, il nuovo romanzo di Alessandro Zaccuri ci ricorda come, anche quando gli ostacoli sembrano prevalere, la scelta rimane sempre possibile e necessaria. Scegliere conviene, e conviene diventare ciò che siamo.
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Джузеппе Катоццелла 0.0
Italiana. Una donna italiana. Maria Oliverio, altrimenti conosciuta come Ciccilla, nasce a Casole, nella Sila calabrese, da famiglia poverissima. Dalle strade del paese si sale sulla montagna che è selvaggia, a volte oscura, a volte generosa come una madre. Quelle strade, quei sentieri li imbocca ragazzina quando la sorella maggiore Teresa, tornata a vivere in famiglia, le toglie il letto e il tetto. E quelli sono i sentieri che Maria prende per combattere al fianco di Pietro, brigante e ribelle, diventando presto la prima e unica donna a guidare una banda contro la ferocia dell'esercito regio. Se da una parte Teresa trama contro di lei una incomprensibile tela di odio, dall'altra Pietro la guida dentro l'amore senza risparmiarle la violenza che talora ai maschi piace incidere sul corpo delle donne. Ciccilla passa la giovinezza nei boschi, apprende la grammatica della libertà, legge la natura, impara a conoscere la montagna, a distinguere il giusto dall'ingiusto, e non teme di battersi, sia quando sono in gioco i sentimenti, sia quando è in gioco l'orizzonte ben più ampio di una nuova umanità. Il volo del nibbio, la muta complicità di una lupa, la maestà ferita di un larice, tutto le insegna che si può ricominciare ogni volta daccapo, per conquistarsi un futuro come donna, come rivoluzionaria, come italiana di una nazione che ancora non esiste ma che forse sta nascendo con lei.
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Roberto Andò 0.0
Gabriele Santoro, professore di pianoforte al conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, ha l’abitudine di radersi declamando una poesia. Una mattina, il postino suona al citofono per consegnare un pacco, lui apre la porta e, prima di accoglierlo, corre a lavarsi la faccia. In quel breve lasso di tempo, un bambino di dieci anni si intrufola nel suo appartamento. Il maestro – così lo chiamano nel problematico quartiere di Forcella dove abita – se ne accorgerà solo a tarda sera, quando riconosce nell’intruso Ciro, il figlio dei vicini di casa. Interrogato sul perché della sua fuga, Ciro non parla. Il maestro di piano, d’istinto, accetta comunque di nasconderlo: Gabriele e il bambino sanno di essere in pericolo ma approfittano della loro reclusione forzata per conoscersi e riconoscersi. Il bambino è figlio di un camorrista, viene da un mondo criminale che lascia poco spazio ai sentimenti, e ora un gesto avventato rischia di condannarlo. Il maestro di pianoforte è un uomo silenzioso, colto, un uomo di passioni nascoste. Toccherà a lui l’educazione affettiva del piccolo ribelle. Una partita rischiosa nella quale si getterà senza freni sfidando i nemici di Ciro, sino a un esito imprevedibile in cui a tornare saranno i conti tra la legge e la vita.
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Laura Laurenzi 0.0
È diversa dalle altre madri: è americana. Arrivata a Roma subito dopo la guerra con la divisa da ufficiale dell’esercito Usa, sceglie di rendersi utile prendendo le redini del Foster Parents Plan, un programma di aiuti che strapperà alla povertà 11.385 bambini italiani.
Questa è la sua storia, ma è anche una storia d’amore tra lei e un intellettuale di raro carisma che fa a palle di neve con Pasolini e che le riempie la casa di scrittori, da Bassani a Cassola, da Carlo Levi a Montale.
Ed è una storia di formazione: quella di Laura, la loro bambina che preferisce Fred Buscaglione al Mago Zurlì, crede di aver fatto amicizia con la zarina Anastasia Romanov, viene portata dalla madre a vedere Kennedy da vicino e a una scandalosa rappresentazione di Hair a New York.
Laura Laurenzi ci consegna con questo intenso, appassionante memoir un ritratto del nostro Paese in un decennio dorato: la Dolce Vita con i suoi lussi e i suoi voluttuosi scandali provinciali, ma anche la sua ineguagliabile scena culturale, quando Roma era tra le città più cosmopolite d’Europa.
La guerra appare già lontanissima, come i tempi in cui il nonno di Laura andava in collegio con Mussolini, detto «e matt». Sono vicini invece gli anni del libero amore e dell’amore non corrisposto, la scoperta del sesso, gli happening erotico-pacifisti, le lezioni di bacio e le barricate. E quei colpi di scena, quegli incontri che ti cambiano la vita.
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Марко Бальцано 3.6
Quando arriva la guerra o l'inondazione, la gente scappa. La gente, non Trina. Caparbia come il paese di confine in cui è cresciuta, sa opporsi ai fascisti che le impediscono di fare la maestra. Non ha paura di fuggire sulle montagne col marito disertore. E quando le acque della diga stanno per sommergere i campi e le case, si difende con ciò che nessuno le potrà mai togliere: le parole.
L'acqua ha sommerso ogni cosa: solo la punta del campanile emerge dal lago. Sul fondale giace il mistero di Curon. Siamo in Sudtirolo, terra di confini e di lacerazioni: un posto in cui nemmeno la lingua che hai imparato da bambino è qualcosa che ti appartiene fino in fondo. Quando Mussolini mette al bando il tedesco e perfino i nomi sulle lapidi vengono cambiati, allora non resta che scegliere le parole una a una per provare a raccontare. Trina è una giovane madre che alla ferita della collettività somma la propria: invoca di continuo il nome della figlia, scomparsa senza lasciare traccia durante gli anni del fascismo. Da allora non ha mai smesso di aspettarla, di scriverle nella speranza che le parole gliela possano restituire. Finché la guerra viene a bussare alla porta di casa, e Trina segue il marito disertore sulle montagne, dove entrambi imparano a convivere con la morte. Poi il lungo dopoguerra, che non porta nessuna pace. E così, mentre il lettore segue la storia di questa famiglia e vorrebbe tendere la mano a Trina, all'improvviso si ritrova precipitato a osservare, un giorno dopo l'altro, la costruzione della diga che sommergerà le case e le strade, i dolori e le illusioni, la ribellione e la solitudine.
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Доменико Старноне 3.6
Пожилой маститый художник-иллюстратор соглашается по просьбе дочери присмотреть за внуком на время их с мужем участия в научной конференции. Ему за семьдесят, он много лет прожил в одиночестве, целиком посвятив себя работе. Четырехлетний внук, задиристый непоседа с острым языком, растет маленьким диктатором. Они и виделись-то всего два раза, а теперь вынуждены будут провести вместе целых три дня. В разыгравшемся противостоянии уходящего прошлого с наступающим будущим - со стычками, временными перемириями и не всегда смешными розыгрышами - как в зеркале отражается жизнь во всем ее многообразии.В короткой, но отличающейся высоким эмоциональным накалом истории Доменико Старноне продолжает свое скурпулезное исследование феномена семейной жизни - с сочувствием и иронией, заставляющей читателя улыбаться даже когда речь идет о темных сторонах человеческой натуры.
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Javier Cercas 3.5
He aquí una fascinante novela sin ficción saturada de ficción; la ficción no la pone el autor: la pone Enric Marco. ¿Quién es Enric Marco? Un nonagenario barcelonés que se hizo pasar por superviviente de los campos nazis y que fue desenmascarado en mayo de 2005, después de presidir durante tres años la asociación española de los supervivientes, pronunciar centenares de conferencias, conceder decenas de entrevistas, recibir importantes distinciones y conmover en algún caso hasta las lágrimas a los parlamentarios españoles reunidos para rendir homenaje por vez primera a los republicanos deportados por el III Reich. El caso dio la vuelta al mundo y convirtió a Marco en el gran impostor y el gran maldito. Ahora, casi una década más tarde, Javier Cercas asedia, en este thriller hipnótico que es también un banquete con muchos platos -narración, crónica, ensayo, biografía y autobiografía-, el enigma del personaje, su verdad y sus falsedades y, a través de esa indagación que recorre casi un siglo de historia de España, bucea con una pasión de kamikaze y una honestidad desgarradora en lo más profundo de nosotros mismos: en nuestra infinita capacidad de autoengaño, en nuestro conformismo y nuestras mentiras, en nuestra sed insaciable de afecto, en nuestras necesidades contrapuestas de ficción y de realidad, en las zonas más dolorosas de nuestro pasado reciente. El resultado es un libro que no habla de Enric Marco sino de usted, lector; también el libro más insumiso y radical de Javier Cercas: un libro asombroso que, con una audacia inédita, ensancha los límites del género novelesco y explora las últimas fronteras de nuestra humanidad.
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Марко Миссироли 0.0
Questa è una storia che comincia una sera a cena, quando Libero Marsell, dodicenne, intuisce come si può imparare ad amare. La famiglia si è da poco trasferita a Parigi. La madre ha iniziato a tradire il padre. Questa è la storia, raccontata in prima persona, di quel dodicenne che da allora si affaccia nel mondo guidato dalla luce cristallina del suo nome. Si muove come una sonda dentro la separazione dei genitori, dentro il grande teatro dell’immaginazione onanistica, dentro il misterioso mondo degli adulti. Misura il fascino della madre, gli orizzonti sognatori del padre, il labirinto magico della città. Avverte prima con le antenne dell’infanzia, poi con le urgenze della maturità, il generoso e confidente mondo delle donne. Le Grand Liberò – così lo chiama Marie, bibliotecaria del IV arrondissement, dispensatrice di saggezza, innamorata dei libri e della sua solitudine – è pronto a conoscere la perdita di sé nel sesso e nell’amore. Lunette lo porta sin dove arrivano, insieme alla dedizione, la gelosia e lo strazio. Quando quella passione si strappa, per Libero è tempo di cambiare. Da Parigi a Milano, dallo Straniero di Camus al Deserto dei Tartari di Buzzati, dai Deux Magots, caffè esistenzialista, all’osteria di Giorgio sui Navigli, da Lunette alle “trentun tacche” delle nuove avventure che lo conducono, come un destino di libertà, al sentimento per Anna.
Libero Marsell, le Grand Liberò, LiberoSpirito, è un personaggio “totale” che cresce con noi, pagina dopo pagina, leggero come la giovinezza nei film di Truffaut, sensibile come sono sensibili i poeti, guidato dai suoi maestri di vita a scoprire l’oscenità che lo libera dalla dipendenza di ogni frase fatta, di ogni atto dovuto, in nome dello stupore di esistere.
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Пьер Леметр 3.8
С того момента, когда было обнаружено первое тело, комиссар Камиль Верховен понял, что перед ним совершенно необычное дело. И оказался прав. Но куда тянется след цепочки жутких и на первый взгляд начисто лишенных смысла убийств, каждое из которых тщательно инсценировано по всем правилам искусства, и почему убийца решил доверить свои признания именно комиссару? Положение Верховена осложняется тем, что вся парижская пресса ополчилась против его методов расследования…
Впервые на русском языке роман «Тщательная работа» Пьера Леметра, открывающий знаменитую серию с комиссаром Верховеном!
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Emanuela E. Abbadessa 0.0
Siamo a fine Ottocento. L’aria di Capo Scirocco è tiepida e profumata di glicine la mattina in cui Rita Agnello, nobildonna di gran carattere e bellezza, nota un ragazzo che dorme sotto un arco. Approdato in Sicilia con solo pochi stracci e la sua potente voce da tenore, Luigi è giunto a Capo Scirocco su un carro, al riparo di un oggetto prodigioso e sconosciuto: «una grossa goccia nera e lucida, tutta piatta sopra e come tagliata da un lato». Ovvero un pianoforte a coda, che il giorno prima ha visto scaricare al porto. Adesso ne ha perso le tracce, ma ha trovato una benefattrice. La signora, sfidando ogni convenzione sociale, lo accoglie con tutti gli agi a palazzo Platanìa e gli offre un’educazione aristocratica: Luigi studia canto, frequenta i salotti della città, assapora il vento che le dà il nome e che si dice faccia impazzire le donne. Rita pare sempre più vitale, meravigliosa agli occhi del ragazzo che nel frattempo ha ritrovato il pianoforte: appartiene ad Anna, la giovane figlia di un mercante di agrumi. Ogni sera la ascolta suonare dalla strada, sogna di stregare le platee di mezzo mondo come cantante lirico e si sente già cresciuto, quasi uomo. Ma quando soffia lo scirocco, due donne nella mente di un ragazzo sono troppe. In un romanzo che ha la forza di un classico, Emanuela Abbadessa dà vita a una Sicilia voluttuosa e nobile, e ci racconta come il demone d’amore, in tutto simile a un vento caldo e irresistibile o a una melodia struggente, accende i desideri e travolge i cuori.
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Франческа Меландри 0.0
L'isola si scorge da lontano. Il mare ha il colore del verderame, la macchia tutt'intorno emana un profumo speziato, i raggi del sole, anche ora che l'estate è finita, scaldano i pochi passeggeri arrivati con la motonave. Tra loro ci sono Luisa, gambe da contadina e sguardo tenace, e Paolo, ex professore di filosofia con un peso nel cuore. Salgono su un furgone, senza smettere di fissare le onde. Quella bellezza però non li culla, li stordisce. Non sono in vacanza. Sono diretti al carcere di massima sicurezza dell'Isola: lei, oltre il vetro del parlatorio, vedrà un marito assassino, lui un figlio terrorista. Ogni volta le visite acuiscono il senso di lutto che li avvolge. E sono soli nel dolore: siamo alla fine degli anni Settanta e per loro non ci può essere pietà pubblica. Il maestrale li blocca sull'Isola dove li scorta Nitti, un agente carcerario che cela un'inaspettata verità. Dopo il loro incontro, le esistenze di Paolo e Luisa non saranno più le stesse. Con questo romanzo Francesca Melandri continua la sua ricerca tra gli interstizi della storia, raccontandoci anni che pesano anche se li vogliamo lontani, inattuali. Il suo sguardo recupera le vite dei parenti dei colpevoli, vittime a loro volta ma condannate a non essere degne di compassione. E le accompagna fino a una notte in cui i destini che sembravano scritti si prendono la loro rivincita.
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Marco Malvaldi 0.0
Written in Italian, this is an entertaining, intelligent and very well-written mystery story set his in 1895, namely immediately following the death (then revoked) of Sherlock Holmes in the last story of The Adventures and Memoirs of Sherlock Holmes. Instead of being the murderer, the butler is the victim, his body found in a cellar that has been bolted from the inside. The police inspector who leads the investigations is Sicilian and loves good food. A great mystery by a popular Italian mystery writer.
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Benedetta Tobagi 0.0
Walter Tobagi è morto il 28 maggio 1980, gli hanno sparato alcuni membri di una semisconosciuta formazione terroristica di sinistra, la "Brigata XXVIII marzo". Tobagi era un giornalista del "Corriere della Sera", era uno storico e il presidente del sindacato dei giornalisti lombardi. Quando è morto aveva trentatré anni, il figlio Luca sette, Benedetta tre. Si può dire che Benedetta non ha conosciuto il padre, di lui conserva solo alcuni fotogrammi di ricordo e una grande incolmabile mancanza. Una volta cresciuta ha deciso di andare alla scoperta di questo padre immensamente amato, e ha provato a raccogliere ogni sua traccia. Ha scavato fra le carte pubbliche e professionali come fra quelle più intime e private, fra i libri letti e annotati, gli articoli, le pagine del diario, le lettere sentimentali. Ha ascoltato i ricordi di chi lo ha conosciuto: amici, familiari, politici, colleghi, la gente che lo ha incontrato solo di passaggio. Ha raccolto l'eredità, gli insegnamenti e le massime di vita del nonno Ulderico (che dalle povere campagne dell'Umbria si era spostato a Milano per garantire un futuro diverso all'unico figlio) sapendo leggere oltre le poche parole che lui era solito pronunciare. Le parole di un uomo forte e orgoglioso che ha seguito tutti gli appuntamenti di un lungo e a volte incomprensibile processo contro gli assassini del figlio. Benedetta ha letto e studiato tutti gli atti processuali, con rabbia, amarezza e tanta voglia di capire un periodo complesso come gli anni Settanta.
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Джорджио Монтефоши 0.0
L'eros, inteso come attrazione dei corpi e dell'anima che non conosce regole e confini, è il grande protagonista di questo romanzo, che a molti potrà parere inverosimile e invece è custode di una profonda verità. Pietro e Laura si sono amati da ragazzi. Poi, lei lo ha lasciato. Si rivedono, casualmente, dopo vent'anni, e di nuovo scoppia una passione travolgente. Ma Pietro è un uomo solo, Laura è sposata e madre di due figli. La vita è andata troppo avanti per il loro in pochi mesi, i sensi di colpa e un evento drammatico chiudono definitivamente la vicenda. Dieci anni più tardi, Maria, la figlia maggiore di Laura, incontra anche lei casualmente. È identica a sua ha la sua voce, i suoi occhi. Presto consapevole che la ragazza si sta innamorando di lui, Pietro è diviso tra la tenerezza che Maria gli ispira e la nostalgia per la perdita dell'unica donna che ha amato, da cui non è mai riuscito a liberarsi. È un dissidio profondo, in cui ancora una volta il senso della colpa fronteggia la tentazione.
Le due ragazze con gli occhi verdi racconta un amore straordinario, capace di superare ogni limite, nel tempo e fuori del tempo, che ha sullo sfondo il complesso mondo di una famiglia borghese nell'arco di tre generazioni. Ambientato in una Roma splendida, da cogliere con tutti i sensi, il romanzo è sostenuto dalla raffinata scrittura di un impareggiabile scrutatore dell'animo umano qual è Giorgio Montefoschi, che con queste pagine sembra volerci dire che credere fino in fondo nell'amore è oggi l'unica vera rivoluzione. Che la fedeltà è ormai la sola trasgressione possibile.
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Жан Эшноз 3.5
"Равель" от лауреата Гонкуровской премии Жана Эшноза - это подарок истинным ценителям прекрасного.
Книга посвящена десяти последним годам жизни великого французского композитора Мориса Равеля. Но Эшноз, как всегда, выходит за рамки традиционной биографии, погружая читателя в настоящий роман - "простой роман, переполненный жизнью и смертью, беспокойством, тайной, фантазией, тревогой, человечностью, нежностью. И наконец, музыкой".

Переводчик:
Ирина Волевич
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Bijan Zarmandili 0.0
Un romanzo di passione amorosa e civile, ma al tempo stesso anche delicatamente poetico, che ha per protagonisti due giovani militanti nel partito d'opposizione al regime dello scià, negli anni settanta. La storia di Parviz e Maryam prende corpo attraverso la ricerca del figlio, Keivan, che da Teheran va a visitare Roma, la città nella quale i genitori si sono conosciuti e innamorati quando studiavano all'università; il suo viaggio è una porta aperta sulla vicenda che lega i due protagonisti attraverso l'amore ma complice anche una fede politica sentita come irrinunciabile ideale. Il lettore segue prima l'avventuroso viaggio di Parviz - richiamato in patria dal partito - da Roma a Teheran passando per la Germania, la Turchia, e infine il Kurdistan; poi assiste al ricongiungimento dei due giovani, in patria, sino al drammatico epilogo, nel quale entrambi trovano la morte per mano della Savak: Parviz viene ucciso nel corso di un'irruzione insieme agli altri compagni della sua cellula, Maryam viene invece arrestata e torturata. Non rinnegherà le idee per le quali ha combattuto neanche per salvarsi la vita (sebbene lasci orfano un bambino di pochi mesi), in un finale tragico e dolcissimo nel quale ritornano, come un Leitmotiv, i versi della poetessa Forugh Farrokhzad. La poesia, infatti, che della cultura persiana è elemento fondante, è un fil rouge che attraversa il romanzo dandogli luce e spessore.
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Mirella Serri 0.0
La caduta del fascismo ebbe per effetto il rinnovo di buona parte della classe politica italiana ed è quindi, nella storia nazionale, una evidente cesura. Ma nel mondo degli intellettuali questa cesura non esiste. Quasi tutti i giornalisti, gli scrittori e gli studiosi che avevano collaborato ai quotidiani e alle riviste del regime passarono dolcemente dal fascismo all’antifascismo e continuarono a esercitare, con maggiore o minore successo, i loro talenti. Furono trasformisti, opportunisti, conformisti? Furono doppiogiochisti o infiltrati dell’antifascismo nella macchina propagandistica dell’Italia mussoliniana? Furono fascisti di sinistra, animati dalla speranza di orientare il regime verso i loro ideali? O furono più semplicemente «poveri diavoli», costretti dal bisogno a vendere il lavoro della loro immaginazione? Basta dare un’occhiata alla lista dei collaboratori di Primato, la rivista fondata e diretta da Giuseppe Bottai, per comprendere che non è possibile dare una sola risposta per Sibilla Aleramo e Corrado Alvaro, Arrigo Benedetti e Vitaliano Brancati, Dino Buzzati e Mario Luzi, Dino Del Bo e Leo Longanesi, Guido Piovene e Vasco Pratolini, Giaime Pintor e Salvatore Quasimodo, Renato Guttuso e Marcello Piacentini, Giulio Carlo Argan e Indro Montanelli, Giorgio Spini e Luigi Salvatorelli. Il libro di Mirella Serri evita i giudizi sommari e ricostruisce il percorso individuale di alcuni dei protagonisti della cultura italiana tra fascismo e antifascismo. Al centro del lavoro non vi è soltanto Primato. Vi è anche il dialogo che la rivista di Bottai instaurò con altri giornali e riviste del regime in cui scriveva il resto della cultura italiana: Roma fascista, organo dei GUF (Gruppi universitari fascisti), Il ventuno domani, Tevere, Quadrivio, Le Conquiste dell’Impero, Nuovo Occidente, Gioventù Italica. Molti di quegli intellettuali divennero comunisti, furono definiti da un vecchio esponente del PCI «fascisti redenti» e mondati in tal modo di ogni loro peccato. Per usare un termine evangelico furono «born again», rinati. Ma questa assoluzione, impartita al fonte battesimale di un partito politico (la definizione è di Paolo Mieli), ebbe l’effetto di oscurare le ragioni del loro passaggio all’antifascismo e quindi della continuità che ha caratterizzato la cultura italiana nel momento in cui il paese cambiava istituzioni e classe politica. Molto di ciò che il lettore troverà in questo libro è stato ricoperto per molti anni da un pudico velo. Grazie al lavoro di Mirella Serri la discussione è aperta.
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Muriel Spark 3.7
'One of her funniest novels . . . Spark at her sharpest, her purest and her most merciful' ALI SMITH

In The Finishing School Muriel Spark is once again at her biting, satirical best. On the edge of Lake Geneva in Switzerland, a struggling would-be novelist and his wife run a finishing school of questionable reputation to keep the funds flowing. When a seventeen-year-old student's writing career begins to show great promise, tensions begin to run high.

A keen portrait of devouring regret, psychological unravelling and the glittering promise of youth, The Finishing School is the perfect natural partner to Muriel Spark's most famous novel The Prime of Miss Jean Brodie.
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Stephen Vizinczey 5.0
"I am not an expert on sex, but I was a good student of the women I loved, and I'll try to recall those happy and unhappy experiences which, I believe, made a man out of me," writes the narrator of this novel. Originally published by the author himself in 1965, "In Praise of Older Women" became an international bestseller and renowned classic, and its title is now part of the language.
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Эрнесто Ферреро 0.0
Ernesto Ferrero sceglie e illustra le massime e i detti celebri dell'imperatore, ma anche gli aneddoti sul suo modo di operare, le notizie e le annotazioni raccolte tra gli scritti di quanti lo hanno potuto osservare, e ne trae spunto per offrire ai suoi lettori di storia e a quanti hanno responsabilità pubbliche e private, amministratori e manager, un quadro di quella difficile arte di gestione dei sistemi complessi che ha consentito a Napoleone di dominare l'Europa.
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Алессандро Барберо 0.0
Era un pittore scandaloso, impegnato a ritrarre la realtà nascosta sotto le superfici più brillanti: nei suoi quadri i teatri e i bordelli parigini della Belle époque rivelano i sudori di cui sono nutriti, le carni stanche delle ballerine, le tristezze degli uomini. Deforme e buongustaio, nano e viveur, il conte de Toulouse-Lautrec preoccupò non poco i benpensanti: nobilitando col suo segno netto i manifesti pubblicitari, aveva anche osato inventare la grafica moderna. E poi, beveva. E poi, spendeva con gentaccia il patrimonio di famiglia. E poi, voleva vedere tutto, senza mai curarsi delle convenienze. Infatti una domenica prestissimo, con un freddo dannato, ecco il nano che scende per una stradina ripida di Montmartre. È una mattina di febbraio del 1899. Lautrec è già quasi arrivato al capolinea della sua vita, ma ancora non lo sa. Immagina una rossa. Gli piacciono le rosse. E questa è una ragazza magra, lentigginosa, dai modi molto strani per una ballerina del Rat Mort. Ieri sera voleva offrirle da mangiare ma lei ha detto di no, e non si è entusiasmata come tutte le altre davanti alla proposta di farle un bel ritratto. Ma adesso la ragazza lo aspetta, rintanata nella sua soffitta a tremare dal freddo e a sognare che arrivi davvero quel signore, brutto sì ma gentile, e soprattutto ricco... Dei colpi di pistola la fanno sussultare, si affaccia all'abbaino, si precipita dabbasso: sulla strada, laggiù, disteso a terra, c'è proprio quel signore, Monsieur Henri, il pittore, il nano ricco. Ma non sembra ferito: si dibatte in un accesso di delirium tremens, muove le mani come per difendersi da uno sciame di orrende bestioline invisibili. Bisogna portarlo via di là, chiedere aiuto, impedire che muoia o, peggio, che lo scopra qualcun altro e che lui, il nano, si ritrovi prima di sera chiuso in manicomio. Romanzo straordinario per la forza della rievocazione storica, per l'incalzare degli avvenimenti, per l'amaro realismo che trasforma la più lunga giornata di Lautrec nell'atroce commedia di una moltitudine di destini che si incrociano e per lo più si mancano, questa nuova avventura di Alessandro Barbero ci trasporta nel cuore di un passato di ormai mitica bohème, ricreandone vivi i colori e gli odori, le aberrazioni e le febbrili ebbrezze, la fame inappagabile di arte e di vita.
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Фоско Мараини 0.0
Il piccolo Clé, alter ego dell’autore, è un bambino ribelle e vivacissimo, dalla memoria prensile e dalla curiosità insaziabile. Infinite per lui sono le fonti di stupore, gioia e la saggezza dei contadini toscani e i libri fotografici sull’Oriente della mamma inglese, la visione della nebulosa di Andromeda e i discorsi raffinati degli scrittori ospiti dei genitori.
Fin da bambino, Maraini sperimenta così le differenze tra il mondo della natura, di tutto ciò che è esterno a noi, e il nostro mondo interiore, che si esprime a seconda degli uomini, delle epoche, delle religioni e delle civiltà. Il compito dell’uomo che voglia vivere una vita piena, comprendendo davvero ciò che lo circonda, è costruire ponti tra questi mondi. È quello che Maraini farà per tutta la vita, saltando di paese in paese, di cultura in cultura, di civiltà in civiltà con lo stesso vitalismo festoso con cui da ragazzo balzava da un albero all’altro.
Questo libro, romanzo autobiografico di una vita meravigliosa, è stracolmo di avventure esotiche e domestiche, del corpo e della mente. Tutto – dalla scoperta dell’eros in Maremma a quella del Budda nel remoto Tibet, dai durissimi mesi passati in un campo di concentramento giapponese alle spedizioni alpine – rappresenta un’irripetibile occasione offerta dal girotondo dell’esistenza, che questo esploratore innamorato accoglie sempre e comunque con pienezza e gratitudine.
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Maurizio Bettini 0.0
If you told a woman her sex had a shared, long-lived history with weasels, she might deck you. But those familiar with mythology know better: that the connection between women and weasels is an ancient and favorable one, based in the Greek myth of a midwife who tricked the gods to ease Heracles’s birth—and was turned into a weasel by Hera as punishment. Following this story as it is retold over centuries in literature and art, Women and Weasels takes us on a journey through mythology and ancient belief, revising our understanding of myth, heroism, and the status of women and animals in Western culture. Maurizio Bettini recounts and analyzes a variety of key literary and visual moments that highlight the weasel’s many attributes. We learn of its legendary sexual and childbearing habits and symbolic association with witchcraft and midwifery, its role as a domestic pet favored by women, and its ability to slip in and out of tight spaces. The weasel, Bettini reveals, is present at many unexpected moments in human history, assisting women in labor and thwarting enemies who might plot their ruin. With a parade of symbolic associations between weasels and women—witches, prostitutes, midwives, sisters-in-law, brides, mothers, and heroes—Bettini brings to life one of the most venerable and enduring myths of Western culture.
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